Riunione e verticalità del profilo (di Alberto Alciator)

Carissimi amici, 
vorrei esporvi alcune considerazioni, frutto di osservazioni quotidiane di cavalli e cavalieri ed avere una vostra opinione in merito. 


Spesso nei maneggi, in questo o in altri Forum così come nel regolamento di Dressage si parla di profilo del cavallo che deve avvicinarsi alla verticale. 
Mi sembra che su questo argomento ci sia un po’ di confusione e che spesso questa confusione porti ad un utilizzo scorretto delle mani ed in generale di tutto il cavallo. 
La verticale è un punto di arrivo nel processo di addestramento e riunione del cavallo non un punto di partenza. 
Non andrebbe mai ricercata con forza e tra l’altro, come si vede chiaramente dalle foto di cavalli correttamente riuniti inserite dai vari utenti del forum, non è indispensabile che il cavallo sia esattamente sulla verticale ma basta che si avvicini a questa posizione “ideale” nel modo più naturale ed armonico possibile e senza comunque mai passare dietro la mano. 
E’ un punto di riferimento importante sia per il cavaliere che per lo spettatore perché ovviamente è il limite oltre il quale non si può andare senza capovolgere la logica dell’addestramento.(oltre a tutta una serie di altri inconvenienti che non elenco) 
Mi spiego meglio, per addestrare correttamente un cavallo bisogna insegnarli ad utilizzare l’imboccatura come un punto di riferimento verso il quale tendersi e non tirare il cavallo verso l’imboccatura, quando il cavallo passa dietro la verticale è ovvio che lo stiamo tirando in quella posizione, non è assolutamente possibile che il cavallo lo faccia da solo ne’ montato ne’ in libertà. 
Visto che la verticale è un punto di arrivo mi sembra che molti cavalieri per ignoranza o per dimostrare a sé stessi o agli altri che hanno addestrato bene il loro cavallo comincino a tirare le redini per cercare di ottenere forzatamente questa posizione, se il cavallo si oppone (a ragione) aggiungono dei moltiplicatori di forza come morsi o redini di ritorno e alla fine, presto o tardi, (mooooooolto presto) il cavallo, per sfuggire al dolore alle barre, impara a passare dietro la mano e quindi, di fatto, diventa impossibile continuare la progressione verso la riunione. 
Considerando sempre che la ”quasi verticalità” è un punto di arrivo mi sembra logico che la maggior parte dei nostri cavalli, in genere giovani o poco addestrati, dovrà durante il lavoro quotidiano mantenere una posizione che in realtà è piuttosto lontana dalla verticalità quasi sempre troppo presto ricercata. 
Questo non vuol dire, come molti pensano, giudici compresi, che il cavallo è davanti alla mano, ma semplicemente che il cavallo, in quanto giovane o comunque non riunito, sta ancora lavorando in una posizione di equilibrio orizzontale che, col tempo, gli permetterà di sviluppare una muscolatura adeguata ed eventualmente progredire fino alla massima riunione. 
Quello che bisogna maggiormente ricercare all’inizio è la disposizione generale del cavallo che con l’incollatura rilevata ed arcuata, nuca punto più alto, mette in gioco tutte le sue risorse per produrre un gesto elastico ed economico. 
Sono le andature di lavoro o attitudini che potete trovare descritte nei testi dei grandi maestri molto meglio di come ho saputo fare io in poco righe. 
Si tratta come al solito di uscire dalla nostra ignoranza o peggio presunzione ed imparare a riconoscere queste cose per poi poterle ricercare. 
Inserisco a titolo esplicativo un negativo tratto dal sito “Sustainable Dressage”. 





Come potete vedere il naso del cavallo è ancora lontano dalla verticale ma il cavallo è perfettamente nella mano e ha disposto la sua incollatura in modo corretto. 
Certamente non si tratta di un trotto riunito ma di un bel trotto di lavoro con il quale cominciare la progressione verso la riunione. 
Quando parliamo di lavoro spesso, per associazione di idee, siamo portati a pensare ad un qualcosa di faticoso sia fisicamente che psicologicamente mentre in equitazione un andatura di lavoro deve essere intesa come quella che permette al cavallo di far lavorare la muscolatura in modo allenante con il minimo dispendio di energie ed il minimo logorio fisico. 
E’ questa andatura inoltre che, secondo me, tra le altre cose, dovrebbero ricercare anche tutti quelli che si dedicano al salto ostacoli, specialità di per sé logorante e nelle quale quindi il concetto di lavoro allenante con il minimo logorio assume particolare importanza. 





La posizione della testa non è tutto, non basta mettere la testa del cavallo sulla verticale con la forza per poter dire che il cavallo è addestrato o riunito. 
Tra l’altro, come tutti possono facilmente constatare, questa cosa è assolutamente impossibile, se si tenta di farla mooooolto presto il cavallo passa dietro la mano. 





Un saluto a tutti 





Alberto