Intervista su Krock Radiostation

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“ Quanto passione trasuda dalle parole di Alberto!!!!!”

Con questa frase della conduttrice  si è concluso il primo step del mio discorso ai microfoni di  Krock Radiostation che mi ha ospitato lunedì sera nella diretta dalle 20 alle 20,30.
Decisamente un bel complimento, anche perchè sicuramente sincero e disinteressato.

Avendo parlato a nome di tutta la LAE UISP vi faccio un resoconto di quanto ho detto nel mio intervento. Parole semplici con le quali, guidato di volta in volta dai miei sentimenti o dalle domande dei conduttori, ho cercato di sintetizzare il nostro percorso di vita .

Lega Attività Equestri, già dal nome si capisce che il nostro modo di stare con i cavalli è fatto di tante esperienze e molteplici attività.

Innanzitutto le attività ludico motorie per i più piccoli non necessariamente finalizzate ad un futuro percorso equestre, ma più in generale propedeutiche a qualunque attività motoria i ragazzi intraprenderanno durante la loro crescita.

Il volteggio equestre, teso a sviluppare ulteriormente le capacità motorie dei ragazzi ma in questo caso anche direttamente propedeutico all'attività di equitazione vera e propria.

L'equitazione, cioè l'impiego del cavallo montato, che inizia con le lezioni  di base per i principianti e poi accompagna i ragazzi nel percorso di perfezionamento sia in maneggio che in campagna secondo le loro attitudini e aspirazioni.

L'attività  con persone disabili, un universo ancora in gran parte da esplorare ma i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti. Non guarigioni miracolose ma un immenso serbatoio di pillole di felicità da regalare a chi ne ha più bisogno.

Proprio l'attività con le persone disabili  ha fatto in questi ultimi anni da lente di ingrandimento a quelle che sono le opportunità che il cavallo  offre a tutti. In questo mondo dove tutto va troppo in fretta e anche una cosa meravigliosa come la vita diventa a volte faticosa, quando rapportarsi e dialogare con gli altri diventa difficile lo stimolo vitale che scaturisce dal rapporto con i cavalli,  può fare veramente la  differenza. Rapporto che a volte può svilupparsi anche semplicemente da terra senza necessariamente montare a cavallo.
(Essere educare alle attività equestri vuol dire anche questo, aiutare nel migliore dei modi ognuno nel proprio personale percorso e non solo quelli che si stanno preparando per le olimpiadi) 

Il cavallo, l' immagine di libertà che evoca, il suo temperamento sensibile, la sua forza e allo stesso tempo la sua fragilità sono inoltre alla base delle possibilità che grazie a lui abbiamo per svolgere il nostro ruolo di educatori con la certezza che, anche se non sempre riusciremo a istruire grandi cavalieri, sicuramente avremo formato persone migliori.

Per finire due degli elementi più importanti che fanno da filo conduttore alla nostra attività

La voglia e la necessità di riscoprire la cultura equestre in gran parte andata perduta dopo la seconda guerra mondiale. Cultura, tecnica e arte che non possono e non devono  andare perdute perchè frutto del lavoro di grandi maestri che, totalmente svincolati dalle moderne logiche commerciali, hanno segnato un percorso che non va mai abbandonato, ma eventualmente arricchito.

La voglia e la necessità di dare una risposta ed un opportunità  a tutte quelle persone che finalmente hanno capito che i tempi sono cambiati e che è necessario riconsegnare al cavallo il suo status di essere vivente dopo decenni in cui è stato considerato solo un attrezzo sportivo. 
Non poteva infine mancare la classica domanda che tutti sempre fanno:”Quante lezioni occorrono per cominciare a galoppare?”
Sicuramente i ragazzi più giovani possono galoppare dopo dieci o venti lezioni, ma noi cerchiamo sempre di non accellerare i tempi fino a quando il movimento del cavaliere non è in armonia con quello del cavallo per evitargli traumi alla schiena.




Alberto Alciator


 (consigliere provinciale UISP Reggio Emilia, educatore alle attività equestri LAE)