Mi permetto di fare alcune considerazioni sullo spiacevole episodio accaduto durante uno stage di aggiornamento istruttori tenutosi in Lombardia e che ha portato al commissariamento del comitato lombardo della Federazione Sport Equestri.
Bene ha fatto la Fise a prendere provvedimenti, ma avrebbe fatto ancora meglio se, sapendo benissimo che queste cose sono all'ordine del giorno, avesse fatto negli anni una campagna di sensibilizzazione per evitare poi di dover arrivare a decisioni così drastiche.
Ora la nuova dirigenza può giustamente dire che non può essere responsabile di ciò che è stato fatto negli anni passati e questo glielo concedo, ma allo stesso tempo dico alla stessa dirigenza che adesso è il momento di fare qualcosa.
Visto che non è mia abitudine lanciare un sasso per poi ritrarre la mano aggiungo anche qualche consiglio sperando la dirigenza Fise ne tenga conto.
Ripeto, queste cose sono all'ordine del giorno, ma purtroppo non vengono mai denunciate perchè in questo tipo di scuderie vige un clima basato sul ricatto psicologico degli allievi che sono totalmente succubi degli istruttori e temono ripercussioni. Gli allievi temono che l'istruttore non li tenga più in considerazione e non gli metta a disposizione i cavalli, i proprietari temono che i propri cavalli subiscano maltrattamenti e così tutti tacciono.
Ecco quindi che una campagna di sensibilizzazione su queste problematiche dovrebbe coinvolgere soprattutto gli allievi mettendoli in condizione di sentirsi protetti dalla Federazione nel caso si trovino a dover denunciare fatti analoghi.
Bisogna spiegare ai ragazzi che non devono accettare certe pratiche degli istruttori, non devono aver paura di rifiutarsi di fare quello che gli istruttori gli chiedono quando questo è palesemente contrario al benessere degli animale.
Si potrebbe pensare che in questi casi scatti una immediata sospensione dell'istruttore per sei mesi che dovrebbero diventare dodici se il fatto si ripete una seconda volta e trasformarsi in radiazione a vita nel caso di una terza volta.
Applicando questo tipo di sanzionamento la dirigenza Fise avrebbe una buona occasione per dimostrare che vuole combattere a fondo il problema.
Non dimentichiamo la prevenzione perchè esattamente come per i cavalli anche per gli uomini è più importante dialogare, spiegare, premiare i comportamenti virtuosi piuttosto che punire.
Quando dobbiamo arrivare alla punizione, soprattutto se eclatante come il commissariamento di un intero comitato regionale, vuol dire che abbiamo fallito sul piano del dialogo e dell'educazione dei nostri ragazzi. Abbiamo perso la grande occasione che i cavalli ci danno per educare i nostri ragazzi. Alle olimpiadi ci vanno in quattro, in Italia neanche quelli, per tutti gli altri la cosa più importante dovrebbe essere che il percorso con i cavalli li faccia diventare delle persone migliori.
Ultima considerazione e poi concludo, non dimentichiamoci che se ciò che si vede nel video è da condannare dal punto di vista etico ed educativo, dal punto di vista del maltrattamento degli animali non è niente in confronto a quanto accade quotidianamente nell'impiego dei cavalli.
Ci sono ancora molti cavalli che non escono mai dal box e quando escono vengono montati solo e sempre con redini di ritorno per non parlare di quanto si vede in molte scuderie di istruttori-cavalieri che praticano la monta americana, veri e propri abusi che andrebbero segnalati alla protezione animali.
Anche in questo caso mi auguro che non sia necessario commissariare tutto il comitato dell'Emilia Romagna a seguito di qualche video fatto di nascosto. Mi auguro una seria campagna di sensibilizzazione, un controllo più capillare di quanto accade nei maneggi ed un sanzionamento efficace che porti finalmente a far piazza pulita di chi non merita né il titolo di istruttore ne tantomeno quello di cavaliere.
Le mele marce in fondo sono sempre quelle, non è possibile che continuino a girare da un maneggio all'altro senza che nessuno prenda mai provvedimenti.
Alberto Alciator (educatore alle attività equestri UISP)