Partenza da casa ore 11,30, ritorno ore 23,00.
Quasi dodici ore di cui almeno otto passate al volante, una faticaccia, ma ne è valsa la pena.
Per fortuna la buona compagnia non mi manca, una cara amica ed istruttrice, una giovane cavaliera che da oltre un anno studia e monta a Samur ed un giovane allievo entusiasta.
Due ore di conferenza scandite dai ritmi del racconto del Colonnello Angioni che con grande maestria riesce a sintetizzare in questo breve spazio di tempo la storia del rapporto uomo-cavallo.
Un racconto in cui storia , geografia, paleontologia, antropologia e tecnica equestre sono di volta in volta protagonisti o semplici comparse su quel palcoscenico virtuale che il Colonnello ha costruito per farci comprendere l’essenza di questo rapporto.
Un racconto che si snoda attraverso il tempo ed infine arriva a svelare i piccoli grandi segreti del Metodo di Equitazione Naturale ideato da Federico Caprilli puntualmente illustrati da una serie di fotografie inimitabili ed, infine, da un breve video che parte e viene fermato più volte perché prima di vederlo tutto deve essere perfetto.
Trenta tempi di galoppo, in bianco e nero, senza sonoro, la platea in silenzio, un breve estratto di un percorso di Piero D’Inzeo che inconsapevolmente diventa testimone ideale della validità del metodo.
Di questa giornata ricorderò sempre tre cose:
la fotografia di Ubertalli
la gioia del Colonnello Angioni nel vedere che alla conferenza era presente anche un giovane
quei trenta tempi di galoppo e il silenzio che li ha accompagnati
Grazie Colonnello