IL FUTURO DELL'EQUITAZIONE

Prendo spunto da alcune considerazioni personali e da altre condivise con amici e tecnici federali per  fare il punto sullo stato attuale dell'equitazione in Italia e tentare di tracciare una possibile strada per il suo futuro.

Si tratta ovviamente di considerazioni parziali perchè l'argomento in questione è molto complesso e necessiterebbe  di una trattazione decisamente più esaustiva.

Negli ultimi anni per fortuna il mondo degli appassionati di equitazione è molto cambiato.  Si tratta di un avvenimento cominciato in modo quasi spontaneo, alimentato da una presa di coscienza dei cavalieri che non sono più disposti a considerare il cavallo come un mezzo meccanico da sfruttare e poi abbandonare.   E' un processo di trasformazione che è ancora in corso e che segue, anche se in   ritardo, lo stesso percorso già intrapreso da anni nei confronti degli altri animali domestici.

La situazione è in continua evoluzione e presenta ancora tante contraddizioni come ad esempio persone che collaborano attivamente con associazioni animaliste e poi maltrattano inconsapevolmente il proprio cavallo con uno stile di monta che non tiene in alcun modo in considerazione  la sua condizione psico-fisica.

Questo popolo silenzioso si è progressivamente allontanato dal mondo della Federazione rimasto legato alle logiche commerciali che mirano solo ad affrettare i tempi dell'istruzione  per vendere cavalli che dureranno molto poco, senza alcun rispetto per i cavalli e per gli allievi.
Senza dimenticare le colpe dei genitori che meriterebbero un attenta analisi.
Un sistema fallimentare sotto tutti i punti di vista dato che nonostante il sacrificio di migliaia di cavalli e cavalieri e un fiume di soldi spesi  la federazione non riesce neanche a raggiungere lo scopo per la quale esiste, portare una rappresentativa Italiana alle Olimpiadi.

Le leggi italiane parlano chiaro, il maltrattamento degli animali è una pratica punita  penalmente e quando qualche associazione animalista comincerà a denunciare il comportamento di molti cavalieri ed istruttori e arriveranno le prime condanne si rischierà il blocco dell'equitazione  perchè il maltrattamento è ovunque e a qualunque livello. Pensate solo ad un principiante senza un buon assetto che viene mandato in gara prima di essere pronto e fa un percorso di salto attaccato alla bocca del suo cavallo, si può facilmente dimostrare quanti e quali danni subirà il povero cavallo.
Per non parlare dell'utilizzo indiscriminato di chiudibocca, redini di ritorno, redini fisse, ma anche più semplicemente  dell'esecuzione di esercizi che tendono a modificare o limitare la capacità di locomozione del cavallo inducendolo a mettere in atto meccanismi  di compensazione che portano all'utilizzo di strutture che poi si logorano in breve tempo

E' giunto il tempo di abbandonare le vecchie idee e intraprendere una nuova strada che vede l'equitazione come una serie di esercizi di ginnastica da insegnare al cavallo per migliorare la sua condizione psico-fisica. Solo quando il cavallo sarà sereno, sciolto, in buona salute e partecipe di quello che gli sta accadendo si potrà eventualmente pensare alla sua partecipazione a competizioni sportive. Il conseguimento di un brevetto o di  una patente non potrà che essere vincolato all'acquisizione da parte dell'allievo dell'abilità di mantenere in buona salute il proprio cavallo.
Un cavaliere così preparato avrà dedicato tempo all'acquisizione di un buon assetto, avrà acquisito sensibilità e quindi, nel caso abbia un cavallo con le caratteristiche di un cavallo atleta, potrà dedicarsi con successo anche alle competizioni.


Non bisogna essere ipocriti, la strada è ancora molto lunga, anche per me che ci credo fermamente, ma penso sia l'unica strada percorribile se si vuole dare un futuro a questo meraviglioso animale.
Sono sicuro e anzi in certi casi lo so per certo, ci sono in Italia molte persone che ragionano in questo modo e spero che comincino presto a dialogare a confrontarsi ed unirsi invece di trincerarsi dietro il rispettoso protocollo del proprio metodo.
Sarebbe anche auspicabile che parte del fiume di soldi che sponsor e federazione investono tutti gli anni  venga utilizzato a sostegno di eventi, società sportive, cavalieri, istruttori e addestratori che  con passione e dedizione si occupano del benessere del cavallo.


Alberto Alciator